Premessa che farò per tutt*.  Grazie veramente per aver partecipato alla Jam. Non sono nello staff di organizzazione della Jam ma sono rimasto ugualmente coinvolto. Grazie alla Jam ho scoperto e letto numerosi racconti di Buzzati. Queste entry, seppur non tantissime, sono un omaggio a questa grande personalità. Tanta stima e tanto amore!

Alla prima lettura già di respira una ventata di Buzzati. Si vede che il suo spirito è dentro il tuo racconto. Alcuni espedienti che hai usato sono molto affini al mio modo di fare design (quando si trattano tematiche affini a queste). 

Il finale è la parte più affascinante e meglio costruita a livello meccanico. Ti direi che è proprio il tuo "asso" nella manica. Le tabelle (volendo inutili, e questo mi piace) riportano anche delle "chicche", vedi il riferimento a Kafka (che fu accostato a Buzzati in più di un occasione).

Ritieni valide le domande che ti ha fatto Antonio. Son curioso anche io. Ho provato il gioco con mia moglie, che gioca poco e niente, ed ha trovato qualche problemino. Riprendo il discorso accennato da Rakdar. Se avrai intenzione di svilupparlo, post Jam, dai un occhio a tutte le fasi prima del finale. Sento la mancanza di qualche meccanica di supporto ai due ruoli.

Complimenti! stiamo in contatto che fa piacere conoscere e supportare nuovi e "vecchi" autori ed autrici!  

Questa non è una recensione a tutti gli effetti, ma sono pronto a entrare nei dettagli se ti interessa la mia opinione su aspetti specifici del gioco.

Innanzitutto grazie per aver partecipato! Ho letto il gioco con molto interesse, attirato in primo luogo dalla copertina e dal titolo evocativo. Non sono rimasto deluso, poiché ho trovato esattamente ciò che cercavo (e che copertina e titolo in qualche modo mi avevano promesso).

Nella sua semplicità, il gioco riassume bene i temi e le atmosfere buzzatiane. Ho apprezzato molto alcune chicche di design, in particolar modo la “spregiudicatezza” nell’uso delle tabelle (dando loro apparente importanza quando in fondo non ne hanno affatto, e la dimostrazione sta nei criteri alla base del tiro).

Notevole anche la scelta di un finale in qualche modo deciso, ma con alcune sfaccettature.

Ho alcune domande per te: hai già pensato a come ampliare il gioco? Ci sono elementi o fasi che, per questioni di tempo, non hai potuto approfondire e alle quale vorresti dedicarti in futuro?

Ciao..sono Davide. Ho letto il tuo gioco in questi giorni.

L'idea del confronto tra il Protagonista e l'imperturbabile e terribile angoscia e molto interessante. In un modo diverso è anche alla base del mio gioco.

La gestione del finale è anch’essa particolare  e interessante. Riporta a galla l'ineluttabilita' del destino che ci attende. Anche se forse possiamo scegliere se accettarlo o meno.

Unica cosa che mi sembra mancare è il fatto che non ci siano elementi (meccaniche) per gestire la tensione del racconto e gli spunti che escono durante i diversi turni. Tutto è lasciato ai giocatori. Ma in qualche modo anche questo produce la sensazione che sia impossibile opporsi a ciò che inevitabilmente ci attende.