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Ciao Giova, grazie del commento!

1- Il poco contrasto è voluto, in effetti. Un po’ meno il fatto che non si legga però. :D
Grazie del feedback. Sistemo nei prossimi giorni.
L’idea è che leggendo il diario, chi scrive a mano con la propria matita o penna, debba vedere prima il proprio scritto che le domande. Faccio un pensiero sul mettere lo stesso grigio su tutto il testo della pagina di diario.

2- Provo a pensare come strutturare meglio quella frase senza farne un poema (quando ho cominciato a risistemare il regolamento, era molto più lunga).
Il concetto è: durante la tua giornata reale ci saranno almeno 2 momenti in cui le tue scelte come persona coinvolgono qualcun altro (anche solo il “che mangiamo oggi? pizza?” detto al collega). A quel punto si risponde ad un’altra scena. Attenzione però il compilare le altre 2 scene quando si vuole è cruciale: potresti rispondere tutto in mezzora e tenerti la palla di carta in tasca per tutto il giorno, oppure metterci tre giorni perché vale soprattutto il “quando ti ricordi”.
Rispetto ad un gioco che richieda del tempo per essere giocato, qui hai un gioco che ti richiede la voglia di rispondere. E la stessa voglia di continuare ce la devi mettere quando ti svegli la mattina e potresti decidere di non leggere il diario della persona “scomparsa”.

Ho voluto giocare con i concetti di tempo e voglia, oltre che al “materiale” inteso come prop di scena. :D

Grazie ancora!