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Una storiella che ho scritto:

Selira, la Custode degli Abissi

C’era una volta un’isola avvolta nella nebbia, un luogo sospeso tra il mondo umano e il regno degli abissi. Qui viveva Selira, una giovane dalla voce straordinaria. Il suo canto non era solo melodia: con esso, poteva calmare tempeste, richiamare creature marine e persino piegare le onde al suo volere. Era un dono raro e meraviglioso, ma come ogni dono, portava con sé un peso.

Una notte, il mare la chiamò. "Selira," sussurravano le onde. "Selira." La voce era antica e potente, e Selira non poté fare a meno di rispondere. Si avvicinò al bordo dell’isola, dove una presenza invisibile la attendeva. La Regina degli Abissi, un’entità maestosa e terribile, le ordinò di abbandonare la terra e unirsi al regno degli abissi per proteggere il fragile equilibrio tra i due mondi.

Selira esitò. Sapeva che accettare significava rinunciare alla sua umanità, ma anche che rifiutare avrebbe portato al caos. Orgoglio e paura si mescolarono in lei, ma alla fine, scelse il mare.

Selira divenne la protettrice del regno acquatico, guadagnandosi la fiducia delle creature marine. Tuttavia, il suo legame con la terra non si era spezzato del tutto. Quando una tempesta minacciò un villaggio costiero, Selira intervenne. Con il suo canto, placò le onde e salvò le vite di pescatori e famiglie. Una giovane pescatrice di nome Eira, colpita dal suo gesto, le offrì una conchiglia decorata in segno di gratitudine.

"Non ti dimenticheremo mai," disse Eira, e per un momento, Selira sentì di appartenere a entrambi i mondi.

Ma il mare aveva altri piani. Avarak, un’antica creatura marina risvegliata dal potere di Selira, cercò vendetta contro di lei. Quando la creatura catturò Eira, Selira si trovò di fronte a una scelta impossibile: salvare il regno degli abissi o proteggere l’unica connessione umana che le era rimasta.

Scelse Eira.

Il regno degli abissi fu travolto dal caos, e la Regina degli Abissi, infuriata, punì Selira. "Non sei più una di noi," dichiarò, strappandole il suo potere. Senza di lei, le tempeste distrussero il villaggio che aveva tanto faticato a proteggere.

Selira era devastata. La perdita delle sue responsabilità, dei suoi legami e del suo potere la spinsero nelle profondità del mare, dove cercò redenzione o vendetta.

Alla fine, Selira prese una decisione irrevocabile. Accettò il potere oscuro del mare, rinunciando completamente alla sua umanità. La sua forma fisica svanì, trasformandosi in un’ombra che abitava le onde. Con il nuovo potere, scatenò una tempesta che distrusse il regno degli abissi e la Regina, vendicandosi per i tradimenti subiti.

Eira, l’ultima persona che credeva in Selira, tentò di fermarla con una melodia antica, ma era troppo tardi. Selira era ormai la Tempesta Oscura, un’entità primordiale di caos e vendetta.

Epilogo Il mare canta ancora il suo nome. Ogni tempesta porta il grido di Selira, un’eco di rimorso e vendetta. I marinai pregano sotto cieli scuri, sperando di non incrociare mai la sua ombra tra le onde.

Selira non è più né umana né marina. È il mare stesso: crudele, potente, eterno. Ma in qualche angolo remoto della sua anima, un ricordo brilla ancora, come una luce fragile: il volto di Eira, l’unico frammento di umanità che il mare non è riuscito a portarle via.