Ciao Greta e Daniele!
Parto subito chiedendo se il gioco ha qualche riferimento a “Your Name.”, perché l’idea che c’è dietro sembra molto simile (se non lo conoscete, consiglio la visione).
A parte questa piccola curiosità personale, posso dire che “Un giorno, due mondi” merita davvero. Il regolamento è pulito e ben organizzato, non ho faticato a leggerlo e non credo di avere neanche molti dubbi su quel che riguarda il flusso di gioco.
Ho apprezzato molto sia l’idea del “Vai” come passaggio di consegna, sia il voler impostare le scene con un framing molto veloce, quasi fotografico.
Ho visto che avete inserito qua e là alcuni esempi a corredo e delle note di spiegazione per alcune scelte che avete fatto: ottima idea, aiutano sicuramente il lettore a capire il regolamento, oltre che avvicinarlo ulteriormente al tema giocato.
Per ultimo una nota sulle mappe: sono rimasto a bocca aperta per l’idea del “sottosopra” con foglio e pennarellone indelebile. Grandi.
Ho giusto un paio di domande.
- Come mai, per fissare il “luogo di incontro”, avete scelto di sfruttare una dinamica quasi da LARP, seppure non sia effettivamente necessario (con questo intendo “basta chiudere gli occhi”)? Volevate creare uno spazio di “rottura di intimità” tra i giocatori per farli entrare ulteriormente nel rapporto tra i personaggi?
- Come mai avete scelto di far passare 1 solo anno tra un capitolo e l’altro invece che, per esempio, 2 anni (in cui si sente molto di più la differenza da bambino di 10 anni e adolescente di 14)?
Grazie di aver inviato il vostro gioco.
Avete fatto un ottimo lavoro!