Ciao Alberto e Flavio!
Avete creato un’idea veramente bella di gioco e, per amor di chiarezza, mi sono segnato il nome di LeCarré per leggere almeno un suo romanzo. Ammetto di non conoscerlo, come anche conosco poco James Bond, ma durante la lettura mi sono riferito mentalmente ad alcune parti dei film “Mission Impossible” e, a tratti, anche a “I tre giorni del Condor”. Spero di non esser andato troppo oltre tematica.
Il regolamento scritto è molto schematico e lineare, ma il gioco nel complesso mi è sembrato poco fluido alla sola lettura e credo ci sia bisogno almeno di una partita per approfondire meglio.
Alcune idee che avete utilizzate le ho trovate molto furbe e intelligenti, per un gioco che si rifà alle storie di spionaggio. Dalla gestione delle mappe (interessante il volere impostare il “luogo” dell’obiettivo della jam, come “le relazioni”), all’idea delle relazioni segrete tra pesonaggi, alla costruzione degli scenari. Quest’ultima parte, poi, permetterebbe di approfondire ulteriormente molti aspetti del gioco o, addirittura, di approfondire la singola “agenzia” in gioco. La possibilità di creare più scenari collegati mi stuzzica e mi farebbe piacere capire se avevate pensato ad una strada del genere, o preferireste slegare le singole partite.
Mi è piaciuta molto anche la scelta di definire i ruoli con una domanda positiva e una negativa. Soprattutto l’aspetto più negativo è interessante perché aiuta a far capire gli altri giocatori dove si vuole andare a parare. Usata come guida nella partita, la creazione del personaggio risulta in questo senso molto più profonda di quello che sembra.
Ho un dubbio sulle vignette: Potrebbe servire una sorta di timeline durante la partita, per tenere traccia di quello che accade? Oppure per come è pensato il gioco, non serve perché gli eventi risulterebbero comunque pochi?
Grazie di aver inviato il gioco!