Un'opera sontuosa, il cui approccio di design sui limiti della conoscenza positivistica mi ha ricordato quella storia dei sette saggi ciechi, ognuno dei quali esperisce al tatto una parte diversa dell'elefante e nessuno riesce a comunicare con l'altro.
Molto divertente il vincolo del numero di parole generato dal dado.
L'impianto regolistico sembra solido, unico piccolo dubbio che ho è se ci sia in qualche modo uno sviluppo dei personaggi o se sono solo "personaggi funzione", in qualità di esperitori dei diversi aspetti del Colombre.