Ciao!
Parto dalle cose che mi sono piaciute: ho trovato grandioso l'approccio storico alla questione del nodo. L'uso del pensiero laterale per risolvere la "questione" del tema è meraviglioso!
Ugualmente mi è piaciuta la volontà di andare a creare una qualcosa che intervenga la dove c'è disaccordo narrativo al tavolo o dove si voglia introdurre qualcosa che si ritiene interessante.
Mi associo a quanto detto prima di me: ho trovato l'esposizione a tratti un po' caotica, ma dopo averla riletta ho le idee più chiare (anche se non nascondo che qualche passaggio ho fatto fatica ad assimilarlo).
Concordo con Davide che dice che c'è il rischio che la meccanica possa rallentare il flusso di gioco, ma ti propongo di spingere un po' sulla cosa: al contrario di quanto dici, io invece proporrei di lasciar intervenire liberamente tutti i presenti al tavolo. Primo perché così si coinvolgono tutti i presenti e secondo perché, sapendo che la cosa potrebbe allungarsi un po' si deciderà di creare un ostacolo solo quando lo si ritiene veramente interessante.
Anzi, aggiungo, renderei obbligatorio schierarsi per una delle due fazioni e porre almeno una domanda: così si sarà costretti a "difendere" una delle due posizioni e si sarà parte attiva nella scena.
Sui dadi direi che si può fare a meno di tirare: mi limiterei ad una scala 1-3. Lo dico perché mi è parso di capire che il valore assegnato non abbia effetti che vadano oltre alla risoluzione del Nodo in corso. Se così fosse, evitando di tirare i dadi, si riducono un po' i tempi.