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Premessa:

Come Black Hole and Star siamo due persone, io e mia moglie, scriviamo i giochi assieme (di solito lei ci mette tutto e io tiro le fila e trascrivo) e anche i commenti saranno a quattro mani. 

Innanzitutto complimenti per la tematica scelta, l’abbiamo trovata molto coraggiosa, non è facile affrontare in poche righe il concetto di trauma e accettazione. Di certo non sarà un gioco affrontabile da tutti.

Intelligente la meccanica dei token e la divisione delle autorità narrative, non abbiamo avuto modo di giocarlo ma ci sembra che a grandi linee il tutto scorra nella direzione voluta, o almeno così ci è parso.

Un appunto che non è una critica, alcune termini di gioco li abbiamo incontrati durante la lettura prima che venissero spiegati, pratica che ha reso necessario rileggere il gioco almeno un paio di volte prima di iniziare a capire come funzionassero le meccaniche.

Nel complesso l’idea di utilizzare una “mappa mentale” crediamo possa funzionare alla grande e le fasi di gioco sembrano ben organizzate, il gioco purtroppo non è “nelle nostre corde” come tematiche e per quanto abbiamo enormemente apprezzato la presenza delle meccaniche di sicurezza avremmo qualche perplessità a presentarlo proprio per via della suo essere estremamente focalizzato su un concetto così delicato.

(+1)

Ciao e grazie per il commento!

Cerco di rispondere agli spunti che ho ricevuto.

La gestione del flusso del manuale è una cosa su cui cerco continuamente di migliorarmi. Pensavo di aver sopperito a questo ma se così non è cercherò di mettere ancora più attenzione.

Il gioco è volutamente altamente focalizzato e spinge ad una profonda introspezione su se stessi e sul modo in cui gestiamo il dolore. 

Capisco benissimo che tanti non vogliano neanche avvicinarcisi ma il mio è stato anche un allenamento per migliorare e cercare di tirare fuori meccaniche il più possibile focalizzate. 

Grazie ancora 

Davide