Ciao Helios, grazie della recensione. Volevamo chiarire alcuni punti che hai fatto emergere col commento:
Purtroppo l'idea di ineluttabilità del destino era un'obiettivo del gioco che ci eravamo posti a monte, qualora avessimo scelto di seguire la tematica della guerra (c'erano ovviamente altre idee in ballo).
Il minuto di silenzio non è chiaramente né funzionale né tedioso ma dovrebbe essere evocativo: il gioco dovrebbe lavorare molto sul bleed e la perdita della propria terra è un lutto a tutti gli effetti. Se al tavolo fare 4 volte a partita 1 minuto di silenzio dovesse risultare qualcosa di imbarazzante addirittura tanto da rovinare il mood, deduciamo che i giocatori possano decidere dopo la prima volta di non farlo più in autonomia. Però crediamo che se si è arrivati a questo punto allora è proprio il gioco che non ha funzionato in generale (tipo, se è stato "gonzato", ma lo diciamo all'inizio di non farlo).
Per il background abbiamo preferito escludere esplicitamente il fantasy e il fantascientifico. Ci siamo in verità ispirati ai fatti di cronaca sulla striscia di Gaza avvenuti proprio nei giorni della stesura del gioco ma non volevamo forzare la mano sui giocatori: ci sono migliaia di situazioni tragiche nel mondo che possono ispirare la partita e non volevamo forzare la gente a preferirne una piuttosto che un'altra.
Grazie ancora del prezioso riscontro ;)