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In the Unholy Name of Beleth è un gioco di ruolo in solitario che parla di heavy metal, di successo e patti coi demoni.

 

Con quanta efficacia il gioco affronta il tema della jam e ne rispetta l’obiettivo di design?

L’obiettivo di design è centrato, purtroppo sembra sia possibile che alla fine del gioco sia possibile che rimanga una parte ancora ascoltabile del brano, quindi il tema forse non è rispettato al 100%. Saremmo interessati a chiarimenti in merito.

 

Quanto sono integrate le mappe nel design?

L’idea della canzone come mappa è geniale e l’integrazione è centrale nell’esecuzione del gioco.

 

Quant’è elegante il design del gioco?

Riteniamo che il gioco sia decisamente elegante.

 

Quanto sono accattivanti il tono, l’atmosfera e lo stile del gioco?

Fighissimo…. e lo diciamo da musicisti! Le scelte, apparentemente solo estetiche (giocare dopo il tramonto e prima dell’alba, la frase rituale per evocare il demone, ecc.) riescono a creare sicuramente la giusta atmosfera che il gioco si prefigge di raggiungere.

 

Quanto sono facili da comprendere e utilizzare le regole del gioco?

Decisamente facili. Peraltro il fatto che si giochi in solitaria e che si scriva un diario permetterebbe comunque molteplici riletture senza pressioni esterne, ma non crediamo siano particolarmente necessarie.

 

Conclusione

In the Unholy Name of Beleth è sicuramente un buon esempio di entry per una jam come questa e ci aspettiamo di vederlo in cima alle classifiche (sì, il gioco di parole è ovviamente voluto).

 

In bocca al lupo per la jam!

Kobold In a Box