Isola che fa della sua originalità il suo grandissimo punto di forza. L’assenza di auspici, di approdo e della battaglia rende difficile giudicarla secondo l’impostazione canonica delle isole di Agon.
L’elemento mediterraneo ed i riferimenti classici sono più che evidenti, dimostrano una grande conoscenza della materia da parte dello scrittore che riesce a proporre scenari interessanti. Ho trovato tutta l’isola descritta benissimo e alcune delle dodici fatiche ben pensante e veramente coinvolgenti (su tutte Chi imbroglierà gli imbroglioni? Che potrebbe essere il soggetto di una commedia greca).
Se il fatto che gli Eroi siano costretti ad affrontare ogni “fatica”/casa con un unico approccio rende Theia così originale ed intrigante, d’altro canto azzera le possibilità di scelta che hanno gli eroi, eroi che sembrano effettivamente trascinati dagli eventi e messi di fronte ad ogni fatica come ad una prova in cui eccellere (non come un problema da risolvere/una sfida da affrontare). Mi domando se, a livello di tempistiche, l’assenza di alcuni elementi (approdo, battaglia) renda possibile l’espletamento di tutte le dodici fatiche.
Molto bella l’introduzione del Concilio delle stelle ed il fatto che se gli eroi superano almeno una prova per dominio ottengono quanto più desiderano.