Ciao Leo!
Ammetto che inizialmente non avevo capito bene quello che hai scritto.
Mi ha ricordato parecchio le meccaniche di sicurezza dei LARP (cut/brake) e mi sembravano quasi una ripetizione. Però rileggendo il tutto c’è una cosa che viene fuori e che considero parecchio forte: la scelta di usare “persona presente”.
Quindi non “tu giocatore dichiari di voler fermare” se qualcuno che gioca ne risente, ma tutti i giocatori sono invitati a stare attenti alle altre persone (non “giocatori”) per sollevare l’attenzione su chi potrebbe essere spettatore.
Seppure avere invitati al tavolo che potrebbero essere solo ascoltatori non è così comune (per lo meno a me non è ancora capitato), considero questa presa di posizione molto interessante e importante per chi vuole definire che il gioco al tavolo non è solo dei giocatori, ma anche di chi gira intorno.
Bravo, mi ha fatto riflettere.
Bel lavoro!