Ho apprezzato davvero molto il tuo commento e ti ringrazio per le belle parole (e votazioni) che hai speso per il mio lavoro!
Sono felice di sentire che hai colto l'ambiente mediterraneo e classico dal contesto, l'obiettivo era proprio farlo trasparire in questo modo come una presenza che abbracciasse la narrazione sotto molteplici aspetti.
Ti ringrazio anche per l'analisi della struttura narrativa in sé. Facendo da GM (in alcuni giochi) so che è importante tenere bene conto delle tempistiche in progetti simili, quindi sono felice di sapere che secondo te ho gestito bene il dosaggio di "carne al fuoco".
Ovviamente ti rispondo anche per gli auspici!
Ammetto che ho riflettuto parecchio su quali divinità mettere in gioco e nella mia idea iniziale Poseidone compariva, insieme a Venere, proprio per i molteplici riferimenti che Selenia ne fa (al primo espliciti, alla seconda impliciti). Tuttavia, rileggendo il testo e l'impostazione generale volevo scongiurare un pericolo: che l'Auspicio di Poseidone forzasse troppo la mano ai giocatori nel momento della scelta finale della Battaglia.
Nella Battaglia gli eroi hanno due scelte, semplificando: combattere le Arpie o difendere il Melo Dorato dal Sacerdote di Poseidone. Temevo che un prodigio diretto di Poseidone fosse troppo indirizzante e potesse influenzare la scelta dei giocatori in una direzione: non volevo che una scelta libera fosse libera solo apparentemente e che gli eroi si sentissero costretti (anche indirettamente) a preferire una risoluzione piuttosto che un'altra. Ci sono legami e collegamenti a Poseidone sull'Isola ma dipendono da azioni precedenti degli eroi, che non dovrebbero essere condizionate da alcun elemento fisso. Temevo che l'auspicio di Poseidone fosse questo: un condizionamento indiretto dei giocatori.
Ho preferito usare Ecate ed Era proprio perché sono divinità non direttamente coinvolte (come nemmeno Ares, che può essere richiamato - a discrezione del Gm - nei misteri), ma che penso si ricolleghino bene ad alcuni temi (volutamente in maniera velata).
Ecate è la dea della magia ed il melo dorato cos'altro può essere se non magia, un vero e proprio prodigio? Senza contare che è anche la divinità dei morti, morti che come ombre nere appaiono nell'approdo. Il riferimento ad Ecate è per l'apertura (morti - disperati, senza degna sepoltura) e per la chiusura (lo svelamento del Melo Dorato).
Era è invece anche la dea della famiglia, la dea della maternità. La Regina è tormentata dal desiderio di bellezza e giovinezza, per raggiungere il suo scopo si piega ad ogni bassezza, con un unico limite: non uccide il figlio. La regina è più madre che regina del popolo in realtà.
Spero di esser stata esaustiva e di non essermi dilungata troppo.
Grazie ancora!
(Chiedo venia per l'attesa, in questi giorni posto anche io i miei commenti e le mie valutazioni).