Bellissima l’idea di un’isola sconosciuta ai più, selvatica e selvaggia, inospitale non solo per le minacce che contiene ma proprio perché non è più “terra fertile” per l’insediamento umano. Personalmente non rivedo molto il tema mediterraneo (quanto meno nella cornice paesaggistica), ma trovo bellissime le descrizioni ed l’impostazione narrativa è molto originale.
Trovo che ci siano davvero molti elementi interessanti – la tigre come guardiana, l’eroe perso, ormai completamente folle, i fantasmi di abitanti passati – ma in questo mosaico colorato fatico ad intravedere il quadro completo. L’alone di mistero ed incertezza è reso benissimo, per altro in un’ambientazione non cupa o angosciante, avrei personalmente preferito che gli eroi potessero abbandonare questa isola con qualche risposta in più sul passato o sul presente di Adamastos o dei suoi abitanti.