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(+1)

Buongiorno Helios!
Ho letto il gioco; il manuale mi sembra molto scorrevole e piacevole da leggere, anche grazie al tono sarcastico/umoristico molto azzeccato!

Ho apprezzato il ruolo dei Lettori, diverso da quello di Osservatori in Lovecraftesque e particolarmente funzionante per questo tipo di storia.

Il flusso di gioco non mi è particolarmente chiaro; dovrei giocarlo (e ho voglia di farlo!) per capirlo meglio. Solo leggendo il manuale il ruolo della mappa mi sembra forse secondario, ma anche in questo caso, dovrei giocare per rendermene conto.

Apprezzo che tu abbia mantenuto la struttura dei ruoli che ruotano scena dopo scena, tipica di Lovecraftesque. Credo che portando in gioco la "pazzia" di ogni giocatore il gioco possa tirare fuori delle storie molto divertenti e degne dei migliori autori teatrali dell'assurdo.

(2 edits) (+1)

Grazie del commento. 
• La perplessità sul flusso di gioco credo sia la stessa che può venire la prima volta che leggi FIASCO: è tutto talmente semplice che non ci puoi credere e ti viene da domandarti: "e il gioco dov'è??" (Soprattutto se lo confronti a Kaiser1451/Trincea1917, dove ho ritualizzato ogni singola parola che puoi dire e anche se puoi alzarti dal tavolo o no).
• La mappa non ha una sola natura forte  (come game-design) ma ha due nature deboli: ovvero fungere da orologio e, contemporaneamente, fornire spunti narrativi.
• Riguardo ai ruoli mi permetto di correggerti poiché non ruotano. Per renderlo più party game (sai te che bella festa) ho deciso di tenerli fissi, che è una meccanica più entry-level.

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Chiosa sul teatro dell'assurdo: quando Cervantes scrisse il Don Chisciotte, era ancora lontano a venire. Ma il nostro Cavaliere errante inizia ad avere percezione si sé nel secondo libro e la fiction si trasforma intorno a lui per assecondare quella follia che è solo recitata. Roba che ha anticipato di secoli Pirandello, Ionesco e Beckett.

(+1)

Ah ! I ruoli non ruotano!
Avevo inteso di sì, ma rileggendo bene in effetti è solo la persona che imposta la scena a cambiare, mantenendo il suo ruolo.

Sì, il teatro dell'assurdo credo nasca con Tingletangle di Valentin, e siamo comunque già nel ventesimo secolo. Infatti non parlavo dell'opera di riferimento, ma di quello che il gioco crea: un'esperienza che io vedo come un insieme di situazioni tipiche dell'immaginario dell'assurdo.