Grazie del commento.
• La perplessità sul flusso di gioco credo sia la stessa che può venire la prima volta che leggi FIASCO: è tutto talmente semplice che non ci puoi credere e ti viene da domandarti: "e il gioco dov'è??" (Soprattutto se lo confronti a Kaiser1451/Trincea1917, dove ho ritualizzato ogni singola parola che puoi dire e anche se puoi alzarti dal tavolo o no).
• La mappa non ha una sola natura forte (come game-design) ma ha due nature deboli: ovvero fungere da orologio e, contemporaneamente, fornire spunti narrativi.
• Riguardo ai ruoli mi permetto di correggerti poiché non ruotano. Per renderlo più party game (sai te che bella festa) ho deciso di tenerli fissi, che è una meccanica più entry-level.
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Chiosa sul teatro dell'assurdo: quando Cervantes scrisse il Don Chisciotte, era ancora lontano a venire. Ma il nostro Cavaliere errante inizia ad avere percezione si sé nel secondo libro e la fiction si trasforma intorno a lui per assecondare quella follia che è solo recitata. Roba che ha anticipato di secoli Pirandello, Ionesco e Beckett.