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Probabilmente l'isola meglio scritta tra tutte quelle che ho letto finora. Complimenti, Valentina, sei un'ottima penna. Ci tengo a premettere che ho letto anche le tue risposte agli altri comenti in questa sezione.
Il mio giudizio è abbastanza in linea con quello di Ametysta e non ho grosse critiche da muovere a quest'isola, anche se trovo i consigli di DD79 (nel suo commento qui sotto) delle piccole perle.

Sarò rapido sulle cose che son state già dette: ottimo linguaggio (è davvero un piacere da leggere), estrema chiarezza nei riferimenti ai classici, tema della jam secondo me rispettatissimo.

Altre cose che ho notato personalmente e su cui ho visto spese meno parole sono invece gli auspici, ma soprattutto una sapiente misura dei Domini negli approcci. Mi spiego meglio:
- Non so se la cosa è voluta o casuale, ma ho apprezzato molto il fatto che, per una volta, gli auspici non debbano essere necessariamente visioni oniriche o sogni, ma possono essere scene di vita vissuta sulla nave. È una cosa che ho notato anche in alcuni auspici di DD79 (le cui isole ho anche molto apprezzato) e la sto apprezzando molto.
-Altro aspetto, quasi più da "game design" è come hai portato in gioco i Domini nelle fatiche e come Arte & Oratoria è quasi sempre il contraltare. È semplice, quasi banale, lo so, ma è per questo anche molto intuibile, quasi videoludico nell'essere così estremamente dicotomico (la risolviamo a parole o con la violenza? Oppure li inganniamo?)

Trovo che, anche grazie a quest'ultimo punto qui sopra, la tua isola risulta molto "leggibile" ad un potenziale master, al punto che la considero un'ottima "isola esempio" che potrebbe benissimo stare nel manuale del gioco.

Ancora complimenti!

(+1)

Grazie mille per i complimenti e per le belle parole:)
Sono molto contenta che l'isola trasudi classicità e soprattutto che abbia centrato lo spirito della Jam; era questo ovviamente l'obiettivo tenuto a mente che ha guidato la mia penna nella stesura dell'idea.
Sono grata e lieta di leggere i commenti perché penso che non sia una banale frase fatta, credo sinceramente che dalle critiche (positive e negative) si possa imparare e fare sempre meglio, motivo per cui terrò sicuramente a mente quanto detto da DD79 ma anche da tutti gli altri autori che hanno speso tempo per leggere la mia proposta e commentarla. ^^

Detto questo ti rispondo più nel dettaglio:
- La materialità degli auspici è voluta, volevo davvero fossero scene quotidiane verosimilmente vivibili in nave. Questo se da un lato ha limitato non poco le idee a cui potevo attingere, d'altro canto sottolinea bene l'essenza di un auspicio a parer mio: vedere qualcosa di reale e chiedersi quale altro significato abbia (il divino nelle cose materiali di tutti i giorni).
- L'approccio dicotomico è una presentazione delle soluzioni semplice, ma altrettanto immediata (almeno a mio avviso). Seguendo le linee guida del manuale nella creazione delle isole, ho cercato di impostare diverse fatiche che riguardassero differenti domini, ma un ruolo preponderante lo gioca l'arte oratoria proprio in contrapposizione all'approccio ""meno eroico"" (che sia "sottile/subdolo" o "valoroso/sanguinario", a seconda dei contesti e dei punti di visti). 

Grazie ancora:)